Il vocabolo maitì sembra derivare dalla radice “MAT” col doppio significato di “MATTO” e di “RAGAZZO”. Proprio da entrambi i significati, I MAITI’, erano una combriccola di ragazzi che giravano per le contrade del paese a fare i matti. Il Valcamonica I Maiti’ erano un’usanza della settimana santa, a volte anticipata anche in Quaresima durante il Triduo dei Morti. In taluni paesi si svolgeva nelle giornate del giovedì e del venerdì santo, in altri paesi si iniziava già il mercoledì sera. Una combriccola di ragazzi o diversi gruppi, giravano per le vie del paese, ma entravano pure in chiesa, di sera o di mattino (un tempo le funzioni avevano luogo al mattino) a fare chiasso e trambusto con arcaici strumenti musicali: TACOLE (raganelle) , COREN (corni), grì (imitavano il suono dei grilli) e cioche (campanacci).
Avevano due funzioni pratiche:
– Poiché la settimana santa si legavano le campane, ma pure al triduo dei morti, i ragazzi, col loro baccano, segnalavano l’inizio e la fine delle funzioni.
– I ragazzi imitavano inconsciamente il trambusto ed i dileggi dei giudei durante il processo di condanna a Cristo.