Agli abitanti dello libero comune di Borno, mi rivolgo in questo mio scritto.
In qualità di Capitano della “Confraternita del Cervo – Milizia Camuna” che ben ha protetto li vostri pascoli da quelli della valle di Scalve più e più volte, da quelli di Cividate nella scaramuccia sulle rive del fiume Oglio. Or mio è il piacere nello volervi tutti quanti invitare a presenziare ed a dimostrare lo vostro valore sul campo, non con lo ferro e gli scudi, ma per una volta, con le corse, li giuochi, la musica e lo spettacolare delli vostri colori, tutti assieme, ma l’uno in contro all’altro!
Li vostri campioni verranno chiamati a cimentarsi nello duello sulla trave, ove più che in altro giuoco, conta la destrezza e l’equilibrio nello far cadere l’avversario. Nella corsa dell’ubriaco sarà più bravo chi sa ben tenere li fumi del vino, sapendo orientarsi e correre anche con una tazza di troppo… le gambe buone e l’accortezza, nella corsa dello formaggio, capaci a far correre la forma senza che cadi in disgrazia!
Ben più bravi saranno ancor quelli che ben distingueranno, nello chiasso della piazza, gli ordini e li comandi per spaccare la pignatta senza veder luce alcuna!
Dura sarà la lotta nello campo della palla corda…dove tutto è valido, tranne che l’usar le mani, per poter fare punto nella propria buca… Ancor vi dico, che la forza di braccio sarà ben misurata nello lanciare lo forcone e lo groppo di legno, e la velocità di mano nello strappare la coda allo contradaiolo avverso. Li giovini invece, potranno mostrare la bravura nello saltare nelli sacchi, nell’abbattere li birilli, nel fare centro con l’anello e nello tirar la fune. E poi tutti quanti a far chiasso con li legni di zoccolo per le contrade dello paese, a veder chi fa prima e chi fa meglio!
Nel mezzo dello palio dello Santo Martino, si avrà modo di desinare con le carni allo spiedo e con le buone salse che l’accompagnano e con lo vino a fiumi a riposare gli animi stanchi delli campioni.
La musica sarà sempre ben presente, a ricordar che per quei giorni le battaglie non ci toccheranno, che lo foco non arderà li nostri granai, ne spada o ronca alcuna fenderà le nostre membra, ma solo lo gioco e lo sollazzarci sarà l’unico nostro pensiero! A ciò mi adopererò, ancora una volta, a portar sulli campi di giuoco guardie armate, per la tranquillità di molti, e per il batter denti e di ossa di coloro che vorran turbare la nostra gioia!
Benvenuti saran gli stranieri che volendo visitar le terre nostre, si uniranno al chiasso delle nostre voci nello incitar questo o quell’altro, ma ben attenti e rispettosi saranno delli giorni a noi soli dedicati!
Ordunque! Lesti e ratti nello crear gli abiti con li vostri colori! Poche lune ci separano dallo inizio delli giuochi! E nel rimembrare il buon cuore dello Santo Martino, che seppe privarsi dello mantello a coprir le spalle del mendicante, ricordiamo lo spirito di corpo nello scambievolmente aiutarci nello lavoro che precede la festa!
Per una volta la festa sarà solo per voi! E come li onorevoli cavalieri in lizza, caricate a fondo e a testa bassa, a dimostrar il valore in campo ed a portar sul podio li vostri colori!
Lo Capitano
CONTRADA VICITRICE: Dasa